Siamo nell’alta Rioja e l’azienda si stende per circa 36 ettari di vigneti: il Tempranillo la fa da padrone con una netta maggioranza (34,5 ettari), mentre il resto è diviso fra Graciano, Garnacha, Viura e Malvasia. Il Tempranillo è sovrano, coltivato e rispettato in ogni sfumatura, in alcuni casi arrivando ad una vera e propria selezione di Cru; la prima bottiglia di Allende risale al 1995 e ad oggi l’azienda è riconosciuta dalla critica come una delle primissime e più influenti realtà spagnole.
Questo vino non viene sottoposto a trattamenti ne processi aggressivi di stabilizzazione, ne filtrazione, per tale motivo con l’invecchiamento è del tutto normale la formazione di sedimenti dei suoi componenti naturali.
La prima impressione è quella di un Rioja pieno, di corpo, strettamente legato al territorio; la seconda, è quella di un vino serio ma al contempo accattivante. Veste rosso ciliegia scuro ed al naso offre aromi di frutti rossi maturi forieri di un vino succoso, fruttato ed intenso all’ assaggio. Ancora dal calice fanno capolino note di terra, spezie, cioccolato ed a poco a poco ecco fluire cuoio, spunti affumicati ed un tocco salino proprio dei grandi classici riojani. Al naso notiamo infine la perfetta integrazione dell’ alcol oltre a leggere note balsamiche e minerali (grafite). Vi invitiamo a stappare la bottiglia almeno trenta minuti prima del servizio; in questo modo il vino avrà tempo di aprirsi e voi potrete apprezzare tutta la sua complessità.
Dulcis in fundo, l’ armonia delle sensazioni che abbracciano il palato all’ assaggio: succosità, gusto, rotondità e scorrevolezza. Un vino da bere e bere ancora. Un classico attuale, un piacere per i sensi.
Abbinamenti consigliati sono coda alla vaccinara, cannelloni, salsiccia, vitello ai funghi, petto d’anatra, salame, cotechino e lenticchie. E’ anche un ottimo vino da meditazione.